La "scatola magica" di Antonino Profera
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- Pubblicato: Martedì, 08 Marzo 2016 16:14
- Scritto da Silvio Licata
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Un altro simpatico momento dell'incontro con Antonino Profera, durante il 2° corso di aggiornamento SNAQ, è stato quello in cui ci ha presentato un acquisto, da lui appena fatto, in un negozio di giocattoli di Agrigento. Ci disse di aver trovato una "chicca" da aggiungere alla collezione di scacchiere già presenti nel suo Museo degli Scacchi di Mazara del Vallo. Con soli 3,90 euro aveva comprato uno...
"strabiliante" set scacchistico (altro che Due Torri di Bologna!!): un "tavolo da gioco" e “24 pezzi di scacchi"... sì, proprio 24, e se non ci credete, guardate sulla scatola. Ovviamente, sorridendo con ironia, ci siamo immaginati quel povero ignaro bambino che, all'interno di un negozio di giocattoli, con insistenza avrebbe chiesto alla mamma di fare un acquisto eccezionale: da quella scatola di 13 x 18 cm sarebbe uscito magicamente una “tavolo gioco” con 24 pezzi di scacchi. Ma poi chissà quale sorpresa avrebbe provato nello scoprire che, stranamente, all'interno i pezzi sarebbero stati 32? Quanta abbondanza, con soli 3 euro e 90 centesimi! Da non crederci! Antonino Profera lentamente aprì la scatola creando della suspence e... voila!
Tirò fuori del cellofan sottilissimo di forma quadrata con la stampa di una scacchiera con le case rosse e nere. Si affrettò a spiegarci che alla fine dell'Ottocento molte scacchiere venivano realizzate con quei colori e certamente i creatori di quel piano da gioco ne erano al corrente!
I pezzi erano 32 (meno male!) bianchi e blu, di plastica trasparente: un'armonia cromatica mozzafiato!
Il tutto "richiudibile": geniale!
Ma le sorprese non finirono lì! Ilbello doveva ancora arrivare.
Antonino prese la scatola, la girò e iniziò a leggere le “istruzioni per l’uso" con tono teatrale, come se stesse leggendo un testo poetico di Foscolo.
Ci invitò ad immaginare il nostro solito bambino che era riuscito a farsi comprare quel bellissimo kit completo di scacchi. Sarebbe andato a casa e avrebbe letto le istruzioni, come stavamo facendo noi in quel momento.
Prima frase: "Ogni giocatore possiede 16 pedine". Bellissimo: il Re è una pedina, la Torre è una pedina.... tutti "pedine"!
A seguire il massimo dello spettacolo: "Il colore Nero si muove per primo". Una gran risata dell'uditorio interruppe Antonino Profera il quale commentò affermando che si trattava proprio di una confezione da museo (mai visto tanti errori sugli scacchi in un colpo solo!).
Il retro della confezione era un vero e proprio festival degli errori (orrori!) e continuavamo ad immaginarci il nostro bambino-acquirente che, poverino, avrebbe dovuto trovare una chiara guida al gioco degli scacchi.Continuando avrebbe letto che l'Alfiere non si muove sulle diagonali, ma "avanti, indietro o laterale..." Avrebbe trovato incomprensibile il movimento del Cavallo; misterioso l'en passant; assurdo lo stallo.
Fu un momento divertente, ma anche sconcertante. Constatare che circolavano confezioni di scacchi per bambini e ragazzi così stracolme di errori sicuramente faceva un grosso danno alla diffusione del "nobil gioco".
Adesso capisco perché, all'inizio di uno dei miei ultimi corsi per ragazzini di scuola media, alcuni di loro erano convinti, e avrebbero anche giurato di averlo letto, che potevano muovere due pedoni contemporaneamente di una casa sola. E come dare torto a quel nonno che, accompagnando il nipotino ad un mio corso, quasi mi avrebbe denunciato perché dicevo che la prima mossa spettava al Bianco? (Silvio Licata).